Un progetto nato insieme alle sezioni A.Gi.Mus di Firenze/Livorno e Arezzo che porta negli ospedali la cultura e l’azione “terapeutica” della musica.
Entrare con la musica negli ospedali significa aprirsi a un mondo nel quale la vita scorre intorno a pazienti, familiari, visitatori, operatori sanitari e li coinvolge in un percorso di ascolto che sa porli tutti allo stesso livello empatico. La musica colora gli ambiti della nostra anima e ha il potere di metterci in contatto con i livelli più profondi di noi stessi. La musica ci apre all’ascolto e alla comprensione; all’ascolto dell’altro che è anche parte di noi quando si trova esposto al dolore, alla paura, al sentimento della perdita e della solitudine, al bisogno di aiuto e di protezione che ci accomuna come esseri umani. Medici e ricercatori riconoscono il grande valore “terapeutico” che ha la musica, e questo progetto sa portare sollievo alle persone degenti ma soprattutto risponde alla solitudine che spesso i pazienti vivono nelle corsie di ospedale.
I concerti di musica in ospedale sono stati i primi ad essere interrotti in fase lock-down, ma l’attività di A.Gi.Mus. con l’ospedale non si è fermata e, nell’arco di un mese, è stata attivata una raccolta fondi che ha permesso di contribuire all’acquisto di uno scanner termico e di donare materiali per la sicurezza del personale sanitario per una somma complessiva di oltre settemila euro.
Nei due anni in cui non è stato possibile entrare negli spazi ospedalieri, i concerti si sono spostati on line, grazie all’ideazione del portale Pillole musicali per l’anima